7^ parte) Riprendiamo la nostra piccola rubrica che vuole ricordare e riassumere alcune regole di gioco od organizzative dei nostri campionati. In questo caso lo spunto ci viene dagli imminenti play-off, con le gare ad eliminazione diretta. “La maledetta lotteria dei rigori”. Così si dice, soprattutto quando si perde. Visto però che non ne possiamo fare a meno, quando la partita finisce pari, è meglio ripassare qualche regola in proposito. Intanto sappiamo che la prima serie di rigori ne prevede tre nel calcio a sette e cinque nel calcio a undici. Sappiamo che dobbiamo quindi comunicare all’arbitro tre (oppure cinque) nominativi. Ricordiamo che i rigori possono essere calciati solo da coloro che hanno terminato la gara da titolari. Sappiamo infine che in questi rigori non si può ribattere in gol l’eventuale respinta di palo o portiere. Di recente introduzione è invece la norma che dice che nel caso una squadra abbia terminato la gara in inferiorità numerica, l’altra squadra avrà il vantaggio di eliminare dall’eventuale battuta un suo (o più) calciatore. Questo vale ovviamente nel caso si vada ad oltranza. I nominativi comunicati all’inizio non possono essere sostituiti. Un qualsiasi calciatore, che ha terminato la gara da titolare, può invece sostituire il portiere, per uno o più tiri. Il portiere può anche essere sostituito dal portiere di riserva, ma solo se risulta infortunato dopo l’esecuzione di un rigore e solo se la sua squadra non aveva già esaurito in partita le sostituzioni ammesse. Nel caso, al termine della serie, vi sia ancora parità si procede ad oltranza, un rigore a squadra. Se la parità persiste si procede sino a che tutti i calciatori, portiere compreso, hanno battuto una volta. A questo punto si prosegue con gli stessi calciatori che vanno a battere una seconda volta, senza l’obbligo di rispettare la sequenza della prima serie. Avanti così, fino a che una squadra segna e l’altra no. |