4^ parte) Prosegue la nostra piccola rubrica che vuole ricordare e riassumere alcune regole di gioco od organizzative dei nostri campionati. Gli argomenti ci verranno suggeriti dai vari episodi che avvengono sui campi o proposti dai nostri stessi tesserati.
“Fallo di mano e cartellini”.“Arbitro! Hai fischiato fallo di mano, lo devi ammonire!”. Questa la frase che sintetizza una delle più sballate leggende metropolitane dei campi di calcio.
Premesso che un calciatore (salvo il portiere nella sua area) non può toccare il pallone con mani e braccia, resta all’arbitro la decisione se fischiare o meno e prendere un provvedimento disciplinare o meno.
L’arbitro infatti non fischierà l’infrazione se ritiene (in base alla dinamica del movimento, alla distanza, ecc) che il fatto sia involontario. A questo punto il gioco prosegue ed è inutile starla a menare.
Se invece l’arbitro decide di fischiare ci sono tre soluzioni:
- Cartellino rosso: Quando il fallo ha impedito alla squadra avversaria una rete o una evidente opportunità di segnarla.
- Cartellino giallo Quando impedisce alla squadra avversaria (o propizia per la propria squadra) lo sviluppo di una importante azione di gioco.
- Nessun cartellino (appunto!) In tutti gli altri casi, anche se il fallo è plateale (ad es. abbranca il pallone con entrambe le mani).
In tutti i casi si riprende il gioco con un calcio di punizione diretto (volgarmente detto “di prima”), o di rigore se il fallo era in area.
Infine non è vero che se il portiere tocca il pallone fuori area deve essere sempre espulso, vale quanto scritto sopra.