Per gli arbitri Aics si aprono le porte di Coverciano. Sembra uno scherzo, non lo è. La direzione nazionale dell’Ente ha infatti organizzato un corso aperto a tutti i comitati Aics italiani, dove l’obiettivo era accrescere la conoscenza dell’arbitraggio attraverso le direttive e le istruzioni di chi ha calcato i campi internazionali per diverse stagioni. Alla presenza del presidente nazionale Aics Bruno Molea - ex arbitro - e del designatore nazionale delle giacchette nere Aics Nicola Lamia, si è consumata una tre giorni interessantissima per i fischietti nostrani, arricchita dalla partecipazione di due ex arbitri d’elite: Babini (assistente in Serie A e B fino al 2005, nonché internazionale) e Sirotti (direttore di gara in A e B per diverse stagioni). Il corso è partito venerdì 29 giugno, protraendosi fino a domenica 1 luglio. Grande entusiasmo per la delegazione genovese, scesa in toscana con ben 9 elementi che l’hanno resa la più nutrita di tutte. Ben due le donne presenti all’interno della truppa genovese, uniche dell’intero corso.
IL PROGRAMMA
Durante il primo giorno, gli arbitri Aics si sono dedicati a lezioni teoriche nelle fantastiche aule di Coverciano, dove ogni anno decine e decine di allenatori di tutte le categorie si presentano per il patentino. I relatori hanno parlato a lungo della corretta alimentazione da seguire per sostenere adeguatamente i ritmi partita e per mantenere la forma necessaria a dirigere gli incontri anche a livello amatoriale e dilettantistico, non solo nei tornei professionistici. Presenti ben 40 arbitri provenienti da tutta Italia, sebbene la colonia più nutrita fosse proprio quella di Genova con 9 giacchette nere. Durante la seconda giornata, il programma prevedeva un allenamento mattutino sul campo dove si allenano tutto l’anno i fischietti di Serie A e B e dove si raduna la nazionale azzurra campione del mondo. Nel pomeriggio, gli allievi-arbitri sono stati sottoposti ad un test sul regolamento del gioco del calcio e anche qui la sezione genovese ha dettato legge: ben tre elementi hanno sbagliato una sola domanda, contro i diversi errori degli altri. Nessuno invece ha fatto registrare il percorso netto. Per chiudere la seconda giornata di corso, partitella tra direttori di gara sul campo di Coverciano, evento quest’ultimo che ha suscitato grande entusiasmo. Il terzo ed ultimo giorno è stato il più duro: test atletici al mattino con velocità e resistenza. Sui 50 metri l’arbitro genovese Luca Spanò ha fatto registrare un gran tempo: 6’ e 90’’, risultato secondo assoluto nella graduatoria finale stilata al termine del corso. La tre giorni di Coverciano si è chiusa sul campo, con lezioni pratiche sulla collaborazione tra arbitri e guardalinee, condita da aneddoti divertenti ed interessanti. Un bagaglio d’esperienza in più insomma per la Sezione Arbitri Aics Genova, distintasi in maniera davvero importante anche a livello nazionale.
LUCA SPANO’: «NON CAPITA TUTTI I GIORNI UNA COSA DEL GENERE…».
Si distingue sui campi di tutta la città Luca Spanò, direttore di gara dal passato in Eccellenza e dal fisico di Serie A: alto, slanciato, veloce e con doti atletiche e tecniche importanti. Così importanti da permettergli di strappare il secondo posto assoluto nell’ambito del corso Aics di Coverciano. «Per me è stata davvero una grandissima soddisfazione - racconta Spanò al ritorno a Genova -, ma non parlo del risultato che ho conseguito. Ciò che mi ha dato maggiore gioia sono stati quei tre giorni fantastici trascorsi a Coverciano, in un ambiente impossibile da descrivere. Il prestigio si avverte appena ci si entra ed è motivo di orgoglio calcare l’erba dove si allenano la nazionale campione del mondo e gli arbitri di Serie A e B». Il gruppo genovese però, è il sorriso più sincero per Spanò: «Sono stato benissimo insieme ai compagni di Genova, il nostro è un collettivo affiatato e quest’esperienza è servita a cementarlo ancora di più. Inoltre, i risultati parlano chiaro: ci siamo distinti come la miglior sezione italiana e ne siamo tutti orgogliosi. Il momento più bello? Quando ho ricevuto il premio per il secondo posto e i miei compagni lo hanno festeggiato sinceramente con me, senza invidia». |