Nella vita ogni tanto ci si sofferma a fare delle valutazioni. Si prova a dare una spiegazione alle cose che ci accadono intorno. Sono cose che si fanno, si studiano, a tutti i livelli, nelle aziende, in politica, nel mondo della scuola e ovviamente anche nel mondo dello sport, e anche noi, nel nostro piccolo. Arrivano le risposte? Non so, non credo, forse solo in parte; di fatto bisogna prendere atto dello stato delle cose. Ormai un (bel) tot di anni fa, per descrivere i nostri campionati qualcuno scrisse questo: “Nei campionati Aics c'è un'idea di fondo: quella di essere Campionati e non Tornei.
Una differenza a parole ben sottile ma che sul campo, nell'evolversi della stagione sportiva, si respira profondamente. (….) si entra a far parte di un piccolo mondo, curato nei minimi dettagli; un mondo attento principalmente a dare un cuore alle maglie e a chi le indossa (….) In Aics il gusto della vittoria (...) si gusta in quanto tale, si vive in ogni partita. Si sente dire che si ha la sensazione di competere per qualcosa di "importante", nasce così quello che è definito "stile Aics".
Ecco, oggi la sensazione non pare più questa. O meglio ci sono ancora squadre e dirigenti, soprattutto questi, che sono alla ricerca di ciò, sono coloro che danno linfa a questo modo di intendere il calcio amatoriale. Amatoriale si, ma vissuto nel cuore e nello spirito in modo “professionale”.
Il mondo però, in tanti suoi aspetti, ha modificato il suo spirito. Banalizzazione, superficialità, disinteresse. Mancanza di responsabilità, del “qualcun altro ci deve pensare”. Gli occhi sempre immersi su quel piccolo schermo che si tiene in mano, in ogni momento, per guardar str.... E quindi... hai letto il Comunicato Ufficiale? “Perchè? Dove lo trovo? Lo devo fare io?”. Hai letto il regolamento? Si vabbè non esageriamo, scherzavo. Ma non si tratta di un equo e onesto approccio più leggero, più menefreghista si, ma anche meno pretenzioso. No, in questo mondo... avete presente quei genitori, sempre più, che non sanno educare i figli? Che gli permettono la qualsiasi e poi se un insegnante, semmai, gli da un brutto voto o una nota... corrono da quel l'insegnante a inveirgli contro (non parliamo poi di cosa succede nel mondo del calcio giovanile...). Ecco, questi atteggiamenti di protervia, di ignorante e spudorata arroganza ormai sono la norma. Tutto questo ci fa un po' ribrezzo. Noi organizziamo campionati con uno spirito che forse è ormai cosa rara, perlomeno cosa trapassata, “prodotto di nicchia” per squadre serie... seriamente appassionate a questo gioco. Ce ne sono ancora? Si qualcuna, ora come ora la maggioranza si approccia al calcio come se dovesse andare in spiaggia, come chi va in moto in infradito. Il calcio è cambiato, sta cambiando, cambierà ancora, ci sono sempre novità.
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